Cronistoria

La mia vita artistica

Filtri: Tutti gli anni 1999 1997 1996 1995

1999

Collabora con lo Studio Lucifero alla realizzazione della prima Mostra Antologica di Francesco Paolo Michetti, allestita nello storico Palazzo di Venezia a Roma.

Mostra con direzione artistica di Roberto Lucifero, direzione scientifica di Claudio Strinati e coordinamento scientifico di Fabio Benzi, promossa con il patrocinio della Presidenza del Senato, della Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici di Roma e del Lazio, dei Comuni dell’Aquila, Chieti e Pescara, con il contributo della Regione Abruzzo e della Banca d’Italia, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica.

Svolge compiti di progettista e creative designer:

  • progetta la grafica del catalogo “Francesco Paolo Michetti. Dipinti, pastelli, disegni” (Electa Napoli, 1999);

  • cura il progetto di allestimento delle sale espositive;

  • progetta le video-installazioni didattiche e alcune basi metalliche;

  • realizza il modellino architettonico in scala delle sale con la riproduzione fedele dell’allestimento, presentato alla conferenza stampa;

  • progetta, disegna e dipinge le decorazioni pittoriche dei pannelli espositivi.

1997

Performance art per la rassegna "Dolore e piacere, i luoghi del sorriso"
Artisti performer: Francesco Ciacci e Giovanni Galli
Installazione con televisori e scacchiera luminosa, video animato di 9 minuti eseguito con la tecnica stop motion.
Musica di John Cage: "The Perilous Night".

1996

Mostra collettiva "ECOVOCE", Palazzo Penna, Perugia

Titolo dell'opera: "Macchina del Popolo che riflette"

Video-scultura composta da elementi strutturali in ferro e legno, caratterizzata da un'interazione tra movimento meccanico e riproduzione visiva.
Al centro dell'opera, un braccio rotante in alluminio, dotato di una penna a sfera all'estremità, traccia cerchi concentrici su una base quadrata in legno.
L'azione del braccio è catturata in tempo reale da una telecamera esterna, che trasmette l'immagine a un monitor inserito nella parte inferiore della scultura.
La scultura è collocata su una superficie specchiante che, riflettendo ogni dettaglio, genera un effetto di raddoppiamento visivo, amplificando il senso di profondità e continuità spaziale.
La video-scultura esplora temi come il rapporto tra tecnologia, riproduzione e percezione nello spazio contemporaneo.
Misure: 100 x 100 x 330 cm.

Recensione del prof. Emidio De Albentiis: "Uno dei perni della riflessione di Giovanni Galli è certo costituito dal ruolo della tecnologia nella società contemporanea: la complessa macchina ideata dall'artista denota quasi ossessivamente la sua ambigua natura di totem dalle caratteristiche sacrali primitive e ancestrali e di idolo absolument moderne pervasivo e inquietante. Al di là delle incessanti mutazioni epocali, l'umanità sembra costantemente cadere in preda di entità sovraindividuali che finiscono con il frenare la conquista di una più autentica autonomia intellettuale da parte di ogni singola coscienza: Galli mette dunque in scena con finalità che possono ben dirsi umanistiche nel senso storico-filosofico del termine, un marchingegno intenzionalmente costruito sull'idea di raddoppiamento e di duplicità, con l'approdo finale verso un segno grafico tracciato con uno dei mezzi più semplici e a portata di mano (una penna biro), guidato però nel suo moto da un ingranaggio dotato di una sua particolare vita propria, rabbrividente e straniante come in certe macchine inutili di Jean Tinguely. La presenza nell'installazione anche di elementi specchianti, rivela infine l'influsso non solo formale di un artista caro a Giovanni Galli, Michelangelo Pistoletto". 

1995

Mostra collettiva "Anteprima", Corciano (Pg)

Titolo dell'opera: "Semantico" una conversazione tra suono, forma e tempo.

Video-scultura multisensoriale che sintetizza suono, attività corporea e immagine, costruita per fornire un'esperienza allo spettatore.
Al centro dell'opera, una sorta di plotter auto-avanzante disegna infiniti cerchi su una tela bianca sospesa tra cavi d'acciaio.
Il monitor in cima alla scultura mostra l'immagine del plotter mentre si muove, in tempo reale, collegando direttamente lo spettatore all'azione.
Sotto la tela, microfoni sensibili captano il suono della penna che sfiora la superficie, amplificandolo e trasmettendolo a diffusori stereo disposti in modo circolare come un antico cromlech.
Questo paesaggio sonoro avvolge l'ascoltatore, immergendolo in uno strato acustico e visivo più profondo della semplice percezione, un modo tattile di essere consapevoli.
Posizionata all'interno dell'aula circolare della Torre di Corciano, l'opera permette ai visitatori di entrare in una zona dove il visivo e l'uditivo si fondono in un'installazione interattiva.
È una meditazione sulla relazione tra arte, tecnologia e percezione con una conversazione tra movimento meccanico, rumore ed emozione umana.

1994

Giovanni Galli, "Richard Smith Tribute", 1994. Pittura acrilica su tela, 120 x 120 cm. Winchester School of Art, Winchester (UK)

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